Lo sviluppo passa per il porto, l’intervista al capitano Mario Parigi
TERMOLI. Una parte importante dell’economia termolese e molisana risiede ancora nell’attività marittima e l’unico sbocco autorevole e significativo è il porto di Termoli. Traffico passeggeri, flottiglia peschereccia, diporto e anche la ripresa dell’attività cantieristica, ma non solo. Molto si attende dall’esecuzione del Piano regolatore portuale, un programma di investimenti infrastrutturale dal 100 milioni di euro, di cui 20 che verrebbero stanziati nell’ambito del Cis Molise.
Da qualche anno un’associazione, con le sembianze più di consorzio, porta avanti gli interessi degli associati, stakeholder, imprenditori che quasi tutti operano in regime di concessione demaniale marittima proprio nel porto di Termoli.
E’ Assoporto, che non molto tempo fa ha rinnovato le cariche sociali e la base ha eletto il capitano di lungo corso Mario Parigi quale nuovo presidente.
Grazie all’interessamento del segretario Antonio Digati, lo abbiamo intervistato nella nuova sede dei Cantieri navali, Italian Vessels, che lui ha rilevato e rimesso a nuovo, ma questo meriterebbe un approfondimento a parte.
Una premessa è d’obbligo, l’intervista è stata realizzata poco prima che venisse a mancare Peppino Marinucci e allora abbiamo preferito attendere qualche settimana prima di pubblicarla, questo anche per spiegare alcuni passaggi temporali nel colloquio col capitano Parigi.